TANGENZIALI POCO SCONNESSE

È un testo teatrale in cui protagonista è la non-comunicazione. I tre personaggi non dialogano,
monologano, ruminano i loro pensieri e desideri. I loro soliloqui emergono come il fulcro
dell’irremovibilità negli incontri personali sia casuali che organizzati o pianificati.
È come se tra loro si fosse inserito una specie di spettro-ombra che ostacola e interrompe il processo
dell’ascolto dell’altro: così la conversazione intrapresa risulta quasi insensata, inappropriata. Vi è
una sorta di naufragio insistente nell’incapacità di prestare attenzione al “fuori di sé”. Persistono
fantasmi che interrompono puntualmente tutti i processi socievoli, estroversi, anche affabili,
affossandoli nella banalità soprattutto nei contatti fra familiari o nei legami relazionali. Nella
commedia composta da tre scene aleggia un’atmosfera dissonante e indifferente fra i tre
personaggi. Due sono sorelle: Agata, sempre pronta a rispondere in modo indisponente alla sorella,
è indifferente ai tormenti interiori di Miriam. Quest’ultima, impantanata nella sua solitudine
affettiva, si rifugia nella composizione creativa di elaborati grafici al computer o medita versi liberi
estemporanei nel desiderio di attirare ostinatamente, senza successo, l’interesse della sorella dopo
aver subito molte disavventure terapeutiche, raccontando delle sue notti insonni abitate da Mostri e
da miliardi di inquietudini. Il terzo personaggio è un loro amico, Edoardo: l’unico suo interesse
vitale è formulare, studiare cocktail. Sembra un essere amorfo, come tantissime persone monouso,
mono-interessi, forse, sono così per non perdere il loro precario equilibrio interiore?
Finalmente le sorelle trovano una passione verso il mondo felino che le unisce in unico interesse.
Hanno trovato un punto d’incontro nella loro comunicazione sballata e costantemente irritante.
Edoardo alla fine non risulta un essere monouso. Anzi, rivela una sensibilità straordinaria verso la
propria madre morente e le persone più fragili.
Miriam ha l’occasione di uscire dal suo guscio, organizzando con due bambini una registrazione
audio di un testo teatrale per sperimentare e di conseguenza realizzare un audiolibro insieme a loro.

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