PABLO MONOLOGO SIMIL VERO A PIU’ VOCI

La vita di uno dei più grandi poeti del ‘900 sotto la luce dei riflettori. Il testo affronta la tematica dello scontro
tra l’uomo e il poeta che convivono in un corpo identico ma con impulsi diversi. Neruda vive tra ombre e
luci; tra finzione e realtà. Una figlia abbandonata, una violenza nei confronti di una donna, i
compromessi politici e la bellezza delle sue parole e il grande amore per Matilde; quest’ultimo
vive della completa libertà sull’isola di Capri, dove i due vengono accolti e si sposano alla testimonianza
della Luna. Da qui inizia lo studio del testo: chi ha scritto la poesia che ha fatto innamorare e
successivamente dividere il mondo, l’uomo o il poeta? La sua poesia è dolce, semplice e tutto questo si
scontra come un vero corto circuito con gli avvenimenti della vita del poeta. La poesia del poeta viene
rielaborata da chi racconta la storia, le parole hanno un peso ed anche esse si scontrano. La storia viene
raccontata attraverso il ricordo di un bambino dell’isola, oramai adulto, un personaggio di fantasia, che
non giudica mai il poeta ma ne ripercorre il tempo vissuto con lui e Matilde. Lo spettacolo non è un vero e proprio monologo, in quanto le voci sono tante e la regia è libera di farle interpretare. I dialoghi sono
spesso ironici, alcuni dei quali inevitabilmente combattono anch’essi la logica malata di un’epoca. Un
testo dove ogni parola è profonda, arriva fino in fondo nella penombra della vita del grande poeta, fino a
restituire allo spettatore anche le ombre che ipoteticamente potrebbero vivere nelle parole della sua
poesia, come solo un bambino può fare.

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